Che storia! Di Laura Fuzzi

di Aldo Macchi, Direttore ArCo

Un divertente e utile esercizio per imparare che di storie è pieno il mondo… e anche la nostra testa! Il laboratorio si pone l’obiettivo di insegnare le linee guida di come nasce una storia a fumetti fino alla realizzazione della stessa da parte di tutti i partecipanti. Dopo una breve introduzione sul fumetto ai partecipanti verrà richiesto di pescare alcune parole da un sacchetto e di utilizzare le stesse per generare una storia. Sono spunti di partenza, generatori casuali in grado di avviare l’immaginazione. La creazione di un fumetto è un lavoro in grado di coinvolgere i soggetti intervenuti su più livelli, stimolando la voglia di letture e creatività.

La vita e il lavoro come una sequenza di immagini

Lavoro come disegnatrice per il cinema di animazione e il fumetto. Dal 2010 realizzo, su tutto il territorio italiano, laboratori didattici di disegno e in collaborazione con Fiere, Festival e Associazioni Culturali e Scuole. Adoro lanciarmi in progetti nuovi che nascono da collaborazioni o da idee personali. Per questo, sul mio sito, ho deciso di mettere diari di viaggio, fumetti, mappe, copertine di libri, illustrazioni per giochi da tavolo, animazioni, trailer, disegni su vestiti, sulle scarpe, e tanto altro. Preferisco far parlare le cose che faccio per dire quel che faccio.  Disegno per lavoro e disegno anche per passione. È una parte di me. Non posso farne a meno: è un linguaggio che mi aiuta a tirare fuori sentimenti importanti.

Imparare a disegnare non è impossibile, i miei corsi portano i partecipanti a capire le regole per poter arrivare con più sicurezza sul foglio. Il mio stile è realistico. La sequenzialità delle immagini ricorda il mondo dell’animazione, da cui non mi allontano mai troppo. Esprimo tutto attraverso le immagini.

La guardia forestale dell’illustrazione

Quando ero più piccola sognavo di fare la guardia forestale. Poi ho capito che il mio amore per la natura preferivo disegnarlo. A 11 anni disegnavo tantissimo le mie avventure a fumetti prendendo ispirazione dai cartoni animati che passavano in TV all’epoca. Era una cosa che mi faceva stare talmente bene da isolarmi spesso e volentieri dai miei compagni di classe. Non ci capivamo molto, avevamo interessi differenti.

Contemporaneamente i weekend li passavo spesso nei boschi con la mia famiglia. Ho imparato a riconoscere funghi e piante grazie a mio padre e i miei nonni. Ho frequentato molto le foreste casentinesi che sono molto vicino a casa mia. Incontravamo sempre una guardia forestale a cavallo e nella mia ideologia era una specie di super errore che salvava gli animali dai cattivi cacciatori che volevano ucciderli. 

Quando poi andai a guardare le scuole superiori non esisteva ancora un percorso per le guardie forestali. Avrei dovuto fare la scuola militare dopo aver terminato le superiori.

Così mio padre mi port  alla scuola d’arte. Aveva visto più lungo lui di me. Della guardia forestale è rimasto il mio amore per la natura. Continuo a frequentare le foreste casentinesi e amo disegnare i faggi (tipici della Campigna) in qualsiasi mio racconto o illustrazione.

Senza dimenticare che la maggior parte dei miei animali sono tipici proprio di queste zone.

Il foglio bianco non fa paura 

I laboratori sono strutturati in modo da lasciare spazio alle passioni personali dei partecipanti, farli entrare in relazione con l’Arte e, con i giusti spunti, superare la paura del “foglio bianco”. Trovo che la comunicazione sia un’espressione davvero difficile. Non tutti hanno la possibilità di esprimere i pensieri allo stesso modo. L’arte (il disegno – la musica – il teatro) arriva proprio a lavorare su modalità differenti di espressione (è ripetitivo ma non mi viene in altro modo).

Fisico e virtuale mano nella mano 

Il virtuale è un passaggio obbligatorio in un periodo storico come il nostro. Nel campo del disegno per me è importante per  capire come funziona il foglio di carta per poi arrivare al digitale. Sono due mondi che si possono aiutare l’un l’altro, non sono spazi rigidi che non dialogano, soprattutto nel mio lavoro.

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