Tra teatro e cooperativismo
di Aldo Macchi, Direttore ArCoSono un regista, un pedagogo teatrale, musicista e mascheraio. Da due anni sono il responsabile del progetto Tempi Dispari in Doc Educational, un progetto di profilazione dei soci e delle loro competenze su livello nazionale e di sviluppo e di progettazione delle idee che gli stessi soci portano all’interno della cooperativa.
L’arte come strumento di impatto sociale
Dopo anni di professionismo come attore e musicista incontro la realtà del Carcere Minorile di Nisida (NA) ed entro in contatto con la parte più viva dell’arte e del suo impatto sociale. Ho diretto per quattro anni il laboratorio teatrale del Carcere e , da quel momento, ho deciso di dedicare tutta la mia attività artistica mettendo le mie competenze artistiche al servizio dell’utilizzo dell’arte e delle discipline artistiche come strumento di impatto sociale e dispersione della povertà culturale.
Piccoli teatranti crescono
Quando avevo 11 anni ero un bimbo innamorato della musica , dei colori e delle nuvole. Non immaginavo nulla di cosa avrei fatto oggi ma già tenevo banco a scuola e a casa con le imitazioni e le performances di animazione familiare! Posso dire che già allora il teatro rappresentava in modo naturale la mia vita. Mi piaceva raccontare e performare la mia quotidianità. Da lì in poi non ho più smesso, e l’ho fatto diventare il mio lavoro. Posso dire di essere diventato quello che sono sempre stato da bambino, senza sapere che poteva essere anche un lavoro.
Comunicazione come espressione dell’umano
Comunicare per me è la base dell’espressione massima delle possibilità umane. Senza comunicazione nessun gruppo può arrivare ad un’espressione comune. Oggi comunicare è più veloce ma il minimo comune denominatore è sempre lo stesso, mettere in connessione gli uomini, le loro idee ed aver più punti di vista per immaginare più vie di uscita possibili. Nel rispetto delle idee altrui e delle differenze, che sono la forza vera di ogni gruppo con cui lavoro.
Il corpo è la casa dell’espressione
Il laboratorio che ho proposto in Librinmenti è un po’ un riassunto di tutto il mio percorso di pedagogo teatrale, di anni di viaggi e seminari, corsi e workshop in scuole, teatri ed università. È un percorso che mette al centro dell’espressione il corpo e la sua capacità di comunicare prima di ogni altro aspetto. Il corso, il fisico, è l’aspetto preminente nella mia maniera di immaginare una comunicazione efficace. Il mondo virtuale è un eccellente strumento per amplificare tutto ciò che il mondo fisico già racchiude in se.