Cinque punti per riformare il settore dello spettacolo: le proposte del Forum Arte e Spettacolo
di Aldo Macchi, Direttore ArCoCinque punti per riformare l’intero settore dello spettacolo. Dopo due anni durante i quali il settore della cultura è stato paralizzato più volte e dopo mesi di battaglie a favore dei diritti per i lavoratori dello spettacolo, è questo l’importante risultato raggiunto dal Forum Arte e Spettacolo, un progetto composto da oltre 60 organizzazioni della filiera che si è interfacciato direttamente con le istituzioni per rappresentare quei professionisti che si sono sentiti invisibili. A dicembre 2020 i primi due punti sono stati accolti in due disegni di legge depositati rispettivamente alla Camera e al Senato. Punti dedicati allo statuto sociale dei lavoratori nel settore creativo dello spettacolo e delle arti performative.
Un lavoro entrato nel testo unico, con le proposte di Verducci al Senato, avendo come relatori Rampi e Catalfo che ora stanno cercando di integrarlo con la proposta del governo. Andiamo però ad elencare e ad approfondire i 5 punti di riforma del settore dello spettacolo direttamente con i portavoce del Fas.
- Posizione previdenziale unica per artisti e professionisti dello spettacolo
- Reddito integrativo per artisti e professionisti dello spettacolo
- Sportello unico su piattaforma open source sul quale organizzare i registri delle professioni e tutti gli eventi
- Semplificazione per l’organizzazione di spettacoli e manifestazioni artistiche
- Incentivi economici a sostegno dello spettacolo
Chiara Chiappa – Presidente Fondazione Centro Studi Doc
La proposta dello statuto sociale degli artisti, tecnici e creativi, di prevedere una gestione previdenziale unica è dovuta a una considerazione che li accomuna: raramente possono esprimersi lungo tutta la carriera con un solo committente o con un unico tipo di contratto. Fanno eccezione, ovviamente, gli assunti stabili da enti lirici, o chi lavora come socio di una cooperativa. Parliamo di lavoratori che nella stessa settimana, o addirittura nello stesso giorno, possono avere tre contratti diversi a seconda del rapporto che li lega al committente.
- Possono essere subordinati autonomi per prestazioni artistiche con contributi versati nell’INPS spettacolo
- Avere un rapporto da dipendenti per l’attività di insegnamento in scuole private. In questo caso avranno contributi INPS ordinari
- Possono anche contrattualizzare il proprio lavoro attraverso cessione di diritti d’autore o vendita di brani sul web, gestendo il tutto con la gestione separata INPS.
Spesso, inoltre, autogestiscono e autoproducono i loro spettacoli e fanno attività amministrative o tecniche versando a casse autonome. Con questa frammentazione di contributi abbiamo come conseguenza l’incertezza di ricevere una pensione, o l’indennità di malattia, ma anche di maternità, di infortunio, di discontinuità. Un quadro che spinge questi professionisti a non essere certo invogliati a investire su loro stessi e sulla professione dello spettacolo.
Per questo motivo una cassa unica previdenziale è quindi indispensabile per permettere loro di avere la certezza che avranno dei diritti che spettano a tutti i lavoratori secondo la nostra Costituzione.
Manuela Martignano – Promotrice de La Musica che Gira
Lavorare nello spettacolo è un impegno a tempo pieno. Non esiste solo la parte più visibile di questo lavoro, che è ovviamente quella che si svolge su un palco, ma anche una serie di fasi preparatorie che vanno dall’ideazione creativa alla preparazione pratica sotto il punto di vista della produzione degli spettacoli. Non solo, quindi i momenti di studio di formazione, che sono continui e che accompagnano la vita delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dello spettacolo.
Eppure la struttura alla quale dobbiamo far fronte, e che una riforma dovrebbe far fronte, è che invece vengono retribuite solo le attività che si svolgono palesemente su un palco. Attività che restano frutto di moltissima preparazione pregressa che non viene in nessun modo riconosciuta né economicamente né sotto il punto di vista previdenziale. È per questo che una riforma strutturale del settore non può prescindere da quella che è definita discontinuità, che è un valore ontologico del nostro lavoro. Una discontinuità che riguarda il reddito non l’occupazione.
Federico Toso – Product Manager OCA DOC
Lo sportello unico per lo spettacolo, così come l’abbiamo pensato, è organizzato su piattaforma informatica. Tendenzialmente proponiamo di stare su piattaforme informatiche elaborate in open source e con protocolli aperti interoperabili: in questo modo, anche se la piattaforma centrale è gestita da una agenzia statale, sarà comunque possibile svilupparlo. Tutti noi l’avremmo già su delle piattaforme che abbiamo sviluppato e potremo incrementare le piattaforme in base alle nostre necessità. Possiamo lavorare per rendere le nostre piattaforme interoperabili con tutte le realtà coinvolte che potranno trovare qui tutte le pratiche necessarie per l’organizzazione degli eventi. Questo perché andiamo a registrare tutti gli eventi di arte e spettacolo, anche quelli organizzati dai privati, con un codice identificativo unico. Così facendo lo sportello potrà accedere a tutte le informazioni della pubblica amministrazione compreso l’INPS, l’ANPAL, il Runts e l’Agenzia delle Entrate, rilasciando informazioni a tutti i soggetti del settore.
La piattaforma spettacolo con sportello unico risponde primariamente alle esigenze dei lavoratori operatori della pubblica amministrazione di procedere a quella che è la semplificazione amministrativa e alla consulenza su tutte le pratiche che per noi darebbero positive ricadute sull’economia degli eventi e la regolarizzazione del rapporto di lavoro sommerso e non tracciato che è uno dei punti fondamentali che regge tutta la proposta di riforma. Questa semplificazione di tutte le pratiche amministrative deve permettere di sostituire la ripetizione continua e le richieste continuative di autorizzazioni, che sono sempre uguali, con comunicazioni che siano già predisposte in base alla tipologia di eventi, di organizzazioni e di spazi. I lavoratori in questo modo andranno ad ottenere notevoli risparmi in termini di tempi e di risorse economiche.
Fabio Fila – Presidente Stea
Per la sicurezza abbiamo proposto sei punti semplificativi e migliorativi per il settore spettacolo:
- Un iter specifico di approvazione per allestimenti e struttura dello spettacolo e l’inserimento di un preciso cronoprogramma per mansione nel PSC e nel DUVRI.
- Una revisione e un miglioramento del decreto palchi e fiere.
- Un accordo Stato Regioni che parli di formazione per i lavoratori autonomi, datori di lavoro e organizzatore di eventi, oltre all’introduzione di un albo dei formatori specifici per il nostro settore.
- Introduzione del concetto di azienda protempore nella gestione della sicurezza, come fosse un’azienda protempore.
- L’istituzione di un osservatorio nazionale per la segnalazione di irregolarità.
- Una normativa specifica per i performer aerei, performer che potremmo definire circensi, visto che attualmente è presente un buco normativo sull’81/2008.
Francesca Martinelli – Direttrice Fondazione Centro Studi Doc
Riteniamo che sia fondamentale riconoscere la cultura e lo spettacolo come beni primari. È già stato fatto in Spagna e se questo importante passo è stato fatto da loro possiamo farlo anche in Italia, no?
Del resto riconoscere cultura e spettacolo come beni primari, al pari della salute, significa incentivarle e sostenerli nel modo adeguato. Lo si può fare incentivando e sostenendo economicamente sia il pubblico che le organizzazioni. Per questo abbiamo pensato di introdurre il live credit, che funziona come un cashback ma per le organizzazioni di spettacolo. È simile al funzionamento del cashback che hanno già sperimentato i privati cittadini, e significa che ogni volta che viene organizzata un’attività di spettacolo l’organizzazione ottiene una deduzione che si trasforma in un tesoretto. Questo tesoretto può poi essere riutilizzato di nuovo nell’organizzazione di attività di spettacolo: ad esempio comprando un mixer, oppure realizzando i volantini dell’evento.
In questo modo è possibile generare fin da subito un circolo virtuoso all’interno del sistema e soprattutto un circolo molto positivo che va anche ad affrontare tutte le difficoltà che sono legate al sommerso, fenomeno che, nel settore, è molto presente.