Nero - About a Stage
Quinta puntata - Cerchi d’acquaCome cerchi d’acqua le onde non possono far altro che spandersi, così la musica dal vivo. Rito collettivo tra i più significativi del nostro tempo, la musica riunisce le persone e le fa vibrare alla stessa frequenza. Ed è questo che, in fondo, genera il lavoro di tutti i protagonisti di questa storia.
Girare lo sguardo su chi guarda il palco, permette di avere il punto di vista privilegiato degli artisti, o comunque di chi guarda. È la parte più emozionante?
In parte si, soprattutto perché è quella in cui posso identificarmi più facilmente. Non so cosa voglia dire essere un’artista né un rigger, ad esempio, ma ricordo perfettamente l’emozione del primo concerto.
È più di impatto lo sguardo della prima canzone o quello della corsa in transenna?
Personalmente preferisco la concitazione della corsa alla transenna, per quanto riguarda l’impatto dipende anche da come contestualizzi e da quanto spazio e tempo può prendersi chi guarda per decodificare l’emozione di vedere finalmente il proprio artista preferito sul palco, che è un’emozione molto specifica, un preciso tipo di amore. Ecco, se devo comunicare velocemente, forse sceglierei comunque la corsa.
Qual è stato il tuo live preferito da professionista? E da pubblico?
Fotografare i live è sempre una bella sfida, ma dovendo scegliere: ho adorato fotografare Ghali lo scorso anno e recentemente Miriam Ayaba è stata così brava nel muoversi e posare sempre nella luce che ho scattato solo foto perfette.
Come pubblico non ho dubbi: luglio 2020, Guano Apes. Era il giorno dopo la mia maturità, sfogai tutto!!