Identità Valori e Principi del Cooperativismo
di Aldo Macchi (Direttore ArCo) con Annamaria Ricci (4Form)Per poter declinare i sette principi del cooperativismo sulle esigenze delle nuove generazioni, non potevamo non partire dall’identità e dai principi stessi della cooperazione. Per questo abbiamo affrontato le tematiche legate all’identità del cooperativismo, ai suoi valori, per poi dare una lettura dei sette principi, attraverso la voce di Annamaria Ricci, Presidente di 4Form, l’Ente nazionale di formazione di Legacoop, che ci ha concesso la sua esperienza, per darci gli attrezzi adatti ad affrontare questo viaggio. In questo articolo troverete la sua visione dell’identità di questo modello di impresa e delle sfide a cui è chiamata per potersi confrontare con le nuove generazioni. Tutto questo è anche un podcast, che troverete su Spotify e YouTube.
“Una cooperativa è un’associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali. Ma anche le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”.
In questa definizione c’è il cuore della Cooperazione perché Innanzitutto c’è il cosiddetto principio di mutualità. Le cooperative nascono per rispondere a dei bisogni, che sono bisogni delle persone, delle comunità, e sempre di più anche i bisogni del nostro pianeta. Lo fanno in un modo molto particolare che è quello di mettere al centro le persone, le loro capacità, le loro risorse.
Anche la proprietà non è solo di alcuni ma è una proprietà diffusa: viene proprio definita così, perché i soci, ciascuno per una parte, sono appunto proprietari della cooperativa e allo stesso tempo la controllano democraticamente. Questo significa che il governo è nelle mani degli stessi soci: sono quindi le persone che detengono il capitale e che controllano e governano la cooperativa stessa.
I valori della cooperazione
Sono poi stati definiti 10 valori a cui la nostra cooperazione si ispira. Le cooperative sono basate su dei valori che devono ispirare l’agire dell’impresa cooperativa che sono:
L’autoaiuto, cioè il fatto di poter in prima persona mettere in atto delle azioni, dei comportamenti, che possano migliorare le nostre condizioni di vita. Io mi assumo la responsabilità di migliorare non solo il mio percorso di vita, o il mio percorso di lavoro, ma anche quello della comunità a cui appartengo.
La democrazia, che è basata proprio sul fatto che democraticamente si prendono le decisioni e si decide come agire strategicamente. Ci sono poi i valori dell’uguaglianza, dell’equità e della solidarietà. Ci sono poi altri quattro valori che invece devono ispirare proprio l’agire dei soci, quindi delle persone: è sempre importante questo elemento, perchè c’è una responsabilità personale che si sposa con una responsabilità di impresa. Parliamo di valori come onestà, trasparenza e responsabilità sociale. Io mi prendo responsabilità per la collettività e l’attenzione verso gli altri.
Dai valori ai principi
Da questi valori, che ci dicono un po’ cosa è giusto per noi operatori e quindi a cosa dobbiamo ispirarci nei nostri comportamenti, si ispirano i sette principi del cooperativismo, che poi sono le sette regole di comportamento attraverso le quali possiamo essere certi che il nostro modo di fare impresa, il nostro modo di essere soci dell’impresa, è il modo corretto per poterci definire operatrici e operatori.
Questi valori, e i principi stessi del cooperativismo, sono buoni per tutti. Se vogliamo una società più giusta, se vogliamo cittadini migliori, sarebbe bello che questi principi ispirassero chiunque non soltanto le cooperative Quindi questo è uno degli elementi portati con forza, anche dalle nuove generazioni. Un altro aspetto che è stato sottolineato più volte, è che bisognerebbe però cambiare il modo in cui li raccontiamo quindi immaginare una sorta di storytelling valoriale perché proprio in questi valori che c’è poi la nostra distintività.
Fare Cooperazione non conviene economicamente o perché è più facile. Siamo un’impresa, e per essere un’impresa di valori ci dobbiamo mettere ancora più energia ancora più impegno per riuscire poi a essere anche impresa che sta sul mercato e ci sta in maniera anche efficace.
Una scelta identitaria
La differenza nella scelta dell’essere cooperatori e cooperatrici sta proprio nel riconoscersi in questa identità. Che la cooperazione è attrattiva lo sa chi ci sta dentro ma dobbiamo renderla attrattiva anche per chi ci vede da fuori. Per farlo devono cambiare i modi in cui la raccontiamo, devono cambiare le parole, devono cambiare i linguaggi, devono cambiare i media probabilmente.
Una cosa che è emersa molto, soprattutto dalle giovani generazioni, è il desiderio di far vedere chi siamo: facciamolo vedere con le buone pratiche, apriamo le porte delle cooperative facciamo sperimentare che cosa significa essere cooperatori e cooperatrici. Facciamolo partendo anche dalle scuole, dai bambini, dai ragazzi e da tutta la società civile.
C’è stata una definizione molto bella di un giovane cooperatore che diceva: i valori, i principi ci danno la possibilità di orientare intenzionalmente i nostri comportamenti verso una società più giusta e un modo più giusto di fare impresa riscoprendo proprio questa intenzionalità questa responsabilità.
Allo stesso tempo, però, è importante che questi principi vengano riconosciuti anche da chi è all’interno, e vengano poi sempre più declinati in comportamenti operativi riconoscibili evidenti. Fino a quando parliamo di idealità siamo tutti d’accordo nel parlare di onestà e trasparenza: ma cosa vuol dire, per esempio, trasparenza rispetto al mercato? Cosa significa che i miei prezzi sono trasparenti, o che la mia filiera è trasparente? L’elemento fondamentale è capire come tutto questo si possa declinare nella quotidianità del mio essere persona, socio, cittadino e imprenditore e come questo, ancora una volta, possa essere raccontato.