Sesto Principio: Cooperazione tra cooperative

di Aldo Macchi (Direttore ArCo) con Valentina Oreglia (Legacoop Piemonte), Roberta Pietrobono (Eticae), Anna Loscalzo (Tatabox), Katia De Luca (Cooperatives Europe)

“Le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso le strutture locali e nazionali, regionali e internazionali.

Anche solo la presenza di una realtà come Generazioni Legacoop, offre la possibilità di declinare concretamente il sesto principio, quello della cooperazione tra cooperative.

Un principio che è un invito al networking, al fare Rete, al mettersi a disposizione per fare la propria parte. Unito ai precedenti principi e valori, come la democrazia, la partecipazione attiva, la formazione e l’equità, ecco che otteniamo davvero gli elementi perfetti per un dialogo inter generazionale che mette tutti sullo stesso piano per il raggiungimento di obiettivi comuni all’interno di un’impresa.
 
Partiamo, come sempre, dalla lettura del principio, per poi passare ai contributi dei giovani cooperatori, che oggi sono Anna Loscalzo (Tataboc), Roberta Pietrobono (Eticae), Valentina Oreglia (Legacoop Piemonte), Katia De Luca (Cooperatives Europe).

Un network di giovani cooperatori per essere cooperatori più attivi

Di Valentina Oreglia (Legacoop Piemonte)

Partiamo dal coordinamento di Generazioni Legacoop: l’idea anche proprio quella di creare un network tra le cooperative, dare ai ragazzi lo spazio per conoscersi e conoscere le altre realtà che li circondano e magari sviluppare dei progetti comuni e conoscere anche l’associazione.

Nella mia esperienza personale sono stata contenta di vedere quanti ragazzi e ragazze siano entrati nel coordinamento di Generazioni Legacoop Piemonte. Ho visto l’interesse anche dei presidenti delle cooperative, quindi delle generazioni un po’ più grandi, nel vedere i ragazzi più attivi anche a livello istituzionale e relazionale.

Cooperare tra cooperative moltiplica la voce delle micro cooperative

Di Roberta Pietrobono (Eticae)

Fare rete, per noi che siamo una micro cooperativa è fondamentale. Rete tra cooperative significa rete tra persone: scambiarci e integrare quelle che sono magari delle mancanze, all’interno di un confronto con i senior, con i soci storici, è una grande opportunità.

Fare rete significa avere la fortuna di andare a conoscere imprese cooperative molto grandi con delle storie da conoscere. Io mi occupo di rendicontazione sociale, di report sostenibilità e di valutazione di impatto. Nel mio lavoro farsi raccontare da un presidente di una cooperativa che, negli anni ’80, dava origine alla cooperativa, facendo nascere un modello di impresa, è molto emozionante. È vero, oggi quel modello va necessariamente rinnovato, ma grazie al racconto si ha la trasmissione di quelli che devono essere i valori, oltre che i principi cooperativi.

Questo senso di collaborazione, mettersi in rete, mettersi in rete per creare delle sinergie, sta alla base del futuro delle micro cooperative che rappresentano una bella fetta del movimento cooperativo e di Legacoop. Fare rete per raggiungere gli obiettivi a lungo termine, per uno sviluppo sostenibile non solo della cooperativa stessa, ma anche delle persone che ne fanno parte.

Incontrarsi è fondamentale

Di Anna Loscalzo (Tatabox)

Sono sempre stata mandata avanti per parlare in pubblico, perché ho una bella parlantina ed ero meno timida degli altri nel parlare in pubblico. Questa cosa, secondo me, è stata in qualche modo funzionale: un po’ perché mi ha permesso di crescere a livello personale, di capire anche alcune cose di me. Poi perché mi ha aiutato a capire come potevo essere utile, non solo per la mia cooperativa, ma anche un po’ a quel piccolo movimento che stavamo creando.

È fondamentale riuscire a comprendere un po’ quale possa essere il talento, la diversità di ognuno, e poterla mettere in rete. Perché questo è un po’ l’idea del principio cooperare far cooperative: quello che non ho io, lo puoi avere tu. Insieme mescoliamo talenti, competenze, capacità, e ne possiamo fare due cose diverse: da una parte un’occasione di business, perché noi siamo imprese che stanno sul mercato. Siamo imprese che stanno sul mercato arrogantemente, perché noi lo vogliamo cambiare quel mercato. Dall’altra parte possiamo completare le nostre esperienze e le nostre competenze, per più efficaci.

L’elemento chiave principale della cooperazione del principio cooperare tra cooperative è alzare il telefono e chiamare un collega. È il condividere, passo dopo passo, determinati tipi di esperienze. Io sono in Generazioni Legacoop, e insieme agli altri condividiamo un percorso. Tantissime volte mi è capitato in questi anni di chiedere aiuto, di chiamare qualcuno e dire “guarda, ho avuto una giornata di quelle pessime, mi è successo di tutto”. Semplicemente sfogarci, perché comunque prima di tutto lavorare è un’esperienza umana e da lì dobbiamo partire: dal condividere quelle cose. 

Ovviamente non è solo quello, c’è anche la condivisione di documenti o di ciò che serve in quel momento, però diventa prima di tutto una condivisione di esperienze umane. Condividiamo piccoli successi, grandi disastri, ma sì, incontrarsi è fondamentale.

La rete cooperativa è ciò di cui i giovani hanno bisogno,

in Italia e nel mondo

Di Katia De Luca (Cooperatives Europe)

La possibilità di cooperare tra cooperative è un motore delle giovani generazioni. È quasi la via naturale di essere cooperatori e cooperatrici. Il movimento Cooperativo italiano rappresenta, da sempre, uno dei punti di riferimento per il movimento cooperativo degli altri paesi europei, ma anche a livello globale. Quello che abbiamo cercato di fare negli ultimi anni è stato proprio di cercare di rafforzare il più possibile le connessioni tra chi fa cooperazione e chi, ogni giorno, utilizza il modello cooperativo per creare occasioni di lavoro, per offrire servizi, per favorire lo sviluppo delle comunità, e lo fa in mille modi diversi e mille posti diversi.

Tutto questo potenziale ha un valore enorme, credo che i bisogni siano praticamente gli stessi in Italia e all’estero. Da questo punto di vista le potenzialità sono tantissime lo sono ancora di più se guardiamo a questo principio in un’ottica non frenata dai confini nazionali e il più possibile europea. 

Mi auguro che tutti i giovani cooperatori e cooperatrici del movimento italiano possano fare la stessa esperienza che ho fatto io: far parte di Generazioni Legacoop. Perché attraverso la rete abbiamo creato dei legami, delle connessioni e delle opportunità tra cooperatori e cooperatrici che lavorano in settori diversi e in tanti posti diversi d’Italia.

Penso che questo sia davvero un valore aggiunto per i giovani che fanno cooperazione, perché magari si inizia e ci si sente un po’ soli, si hanno dei problemi e delle sfide da affrontare. Nella rete nazionale, ma anche nel miliardo di cooperatori e cooperatrici in tutto il mondo, sicuramente c’è qualcuno che ha affrontato lo stesso problema, che ha trovato una soluzione che magari può essere quella che abbiamo trovato noi, ma forse può essere d’ispirazione.

Mi auguro davvero che possiamo, ognuno per il proprio pezzo, continuare a fare in modo che le cooperative siano di ispirazione per le generazioni future. Attualmente, per esempio, in Cooperatives Europe, stiamo sostenendolo lo Young European Cooperators Network, il network europeo dei giovani cooperatori e cooperatrici, un luogo dove possono avvenire questi scambi, dove ci si può confrontare e crescere. 

Perché l’Europa, oltre a tutto il resto, è uno spazio di apprendimento enorme. Sarebbe bello poterlo mettere a disposizione di tutti i giovani che iniziano un percorso di cooperazione perché penso sia una spinta fortissima.

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