L’adrenalina dell’altezza, le emozioni con Vasco: il ritratto di Lucio Balilla

Noi montiamo strutture multidirezionali per eventi, concerti sì, ma proprio eventi in generale, lavorando molto spesso in altezza. C’è pericolosità ma è un mondo fantastico: è qualcosa di eccezionale nel suo genere, perché solo con questo lavoro ho vissuto esperienza simili. Non è un’attività propria solo della fase di preparazione di un evento, anche durante lo spettacolo ci sono cose da fare. Lo scaffolder è sempre presente nel cantiere.

Le difficoltà in pandemia 

Gi anni della pandemia sono stati anni molto duri per tutti noi, anche per i rigger. In molti hanno preso strade differenti per esigenze personali, lasciando questo lavoro per sfruttare la propria qualifica di lavoratore in altezza in altri settori. Ora però si sta ripartendo e, ancora di più, serve avere consapevolezza che per svolgere certe mansioni ci vuole formazione, non ci si può improvvisare. Ci vuole tanto tempo, pazienza e persone che seguano i nuovi ragazzi e ragazze che vogliono imparare. Non è un lavoro facile che impari da un giorno all’altro: servono tanti anni di esperienza e, se sei fortunato appunto, qualcuno che ti segua. Incrociamo tutti le dita che i ragazzi e le ragazze si appassionino a questo mondo fantastico per tirare fuori nuove leve in gamba.

Vasco, Vasco, e ancora Vasco 

Il mio live preferito in assoluto da pubblico e da professionista? Vasco, ripeto, Vasco. È stato il mio primo concerto, prima ancora che conoscessi questo ambiente. Quando ho iniziato a lavorare è stata la prima struttura che ho montato. Quando sono andato in tour, è stata la mia prima tournèè. Adoro la sua musica, adoro la sua struttura, anche se non è per niente semplice, adoro tutto.